Fiume Sile: dalle sorgenti alla foce in bici
28 aprile - 1° maggio 2017
Il fiume è sovente l'elemento unificatore e la vera chiave di lettura delle vicende storiche, economiche, artistiche, tecnologiche, delle vocazioni e dei condizionamenti dei territori che attraversa, dalle sorgenti fino al mare. L'acqua, quella particolare acqua che scorre in ciascun fiume, è la vera interprete della vita quotidiana: risorsa idrica ed economica, fonte di sussistenza e di reddito, indispensabile ai lavori di tutti i giorni, necessaria alla difesa, grande via di comunicazione. Ma anche il colore del fiume, il suo rumore, la temperatura dell'acqua, la velocità della corrente, il clima che genera, si riflettono nel mondo esterno che brulica tutt'intorno. Il Fiume è padre, madre, fratello, vita, morte, castigo - un dio. E ancora: è voce, ambasciatore, nunzio, presagio. Gli uomini che vivono sulle rive dei fiumi sono simili nel sentire ovunque, a qualsiasi latitudine, a qualsiasi livello di civilizzazione siano giunti. Ogni fiume porta con sè un destino, scritto nell'acqua. Bisogna parlare con un uomo di fiume, un uomo che vive vicino ad un rivo anche piccolo, per capire quanto la sua storia si innesti in quella del fiume e il fiume viva in lui, con quello che ha di bene e di male, con quello che porta e porterà.
Anche il Sile ha questa forza.
Fin dai tempi più remoti il clima mite dell'area, la navigabilità delle acque, la vicinanza con il mare, la copiosità di risorgive e la ricchezza boschiva del territorio circostante (il paesaggio, per quanto simile, non era comunque quello attuale) attraggono al Sile popolazioni che si fermano lungo le sue rive. Numerosi reperti di un'importante cultura palafitticola lo testimoniano.
Pur essendo evidenti in tutta l'area i segni del riassetto territoriale dovuto a terribili eventi naturali, alluvioni di tali proporzioni da cancellare per secoli "civiltà e memorie", l'uomo continuò a tornare e a fermarsi lungo quelle sponde, possiamo supporre per la natura davvero particolare delle acque e per le felici coincidenze ambientali che si venivano a ricreare.
Sull'antica pianura alluvionale, una grande "spugna" di ghiaie e argilla sulla quale tuttora "galleggiamo", formatasi 14-17 mila anni fa con il ritiro dei ghiacciai e al cui centro scorre il Sile, si susseguirono i primitivi dell'età della pietra, la civiltà del bronzo e quella del ferro; vennero poi i Romani, i Comuni, la Repubblica Veneta, fino all'era industriale e consumistica dei giorni nostri.
Programma di massima:
28/04 venerdi sera incontro e sosta a Quinto di Treviso.
29/04 sabato mattina ore 9,00 visita all'Oasi Cervara con guida. Tra le varie attività sarà possibile osservare il volo delle ghiandaie durante il pasto e le cicogne che allevano la prole.
Oasi Cervara
L’Oasi Naturalistica del Mulino Cervara è una riserva naturale che tutela un ambiente palustre di eccezionale bellezza. La Palude di Cervara si estende per 25 ettari (250.000 mq) e rappresenta uno dei principali punti di accesso al Parco Naturale Regionale del Fiume Sile.
L’Oasi è situata a S.ta Cristina di Quinto di Treviso ed ha la forma di un’isola compresa tra i corsi del fiume Sile e del torrente Piovega.
Al suo interno sono presenti numerose polle alimentate da acque di risorgiva che contribuiscono a dare vita al corso del Sile.
L’Oasi di Cervara è un biotopo di elevato pregio naturalistico inserito dalla Regione Veneto nella Rete Natura 2000 come Sito di Interesse Comunitario (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) per il rifugio della fauna selvatica e la conservazione della flora spontanea del Sile.
Quindi prepareremo le bici e percorreremo parte del tracciato ciclabile Treviso-Ostiglia.
Il percorso è ricavato dalla ex ferrovia, quindi tutto pianeggiante e privo di traffico. Si snoda tra le campagne, a fianco delle risorgive del fiume Sile sfiorando pochi centri abitati. Siamo in pieno Parco del Sile. Pranzo al sacco.
La Treviso-Ostiglia è tra le ciclovie più lunghe d’Italia, ma in passato era una vecchia ferrovia dismessa che da Treviso portava fino alle porte di Mantova. E’ un percorso adatto a tutti: a famiglie con bambini, a chi ha voglia di tenersi in forma e a tutti gli appassionati. Percorrerla è molto semplice, bastano una bici e gambe che hanno voglia di darsi da fare. L'itineriario è stato testato "dal vivo" da Tgcom24, in collaborazione con Viagginbici (www.viagginbici.com), il magazine del turismo sostenibile.
La storia- La Treviso Ostiglia ha un passato tormentato e ricco di vicissitudini fin dagli esordi. Doveva essere una ferrovia di 116 chilometri che attraversava il Veneto, percorrendolo da Treviso lungo le province di Padova, Vicenza e Verona e fermarsi nei pressi di Mantova. E' stata pensata a fini strategici, in caso di guerra con l’Austria. I lavori iniziarono con difficoltà, negli anni Venti. Purtroppo alcuni non vedevano di buon occhio il fatto che la strada ferrata attraversasse centri di secondaria importanza. altri, al contrario, consideravano la nuova via una grande opportunità a fini commerciali. Nel 1941, una volta terminata, questa ferrovia ebbe vita breve: fu infatti bombardata negli anni successivi durante la Seconda Guerra Mondiale. Si sono susseguiti varie ipotesi di utilizzo, tra queste anche quella di trasformarla in strada.
Da ferrovia a ciclovia - Oggi gli esperti la paragonano alla bellissima San Candido-Lienz. Quel che è certo è che la Treviso – Ostiglia è una delle piste ciclabili più interessanti e curiose, con la possibilità di scoprire luoghi difficilmente accessibili, un tempo riservati solo ai passeggeri di questo sfortunato trenino. Dei suoi originari 116 chilometri, 33 attraversano la provincia di Padova, uno scrigno che racchiude città d’arte, ville, boschi, parchi, ponti in muratura e caselli ferroviari che si trovano lungo i binari, visibili ancora oggi. La ristrutturazione e trasformazione della ferrovia ha riportato alla luce tante opere come ponti e viadotti che rendono gradevolissimo il tragitto in bicicletta. Il tracciato è perfettamente segnalato, per cui non si corre il rischio di sbagliare strada. Prima della partenza, che si decida di percorrere un lungo tratto o solo una piccola parte, è opportuno portare con sé qualche genere di conforto perché il percorso non offre punti di assistenza o di ristoro.
Si parte da Treviso e si attraversa il Comune di Quinto per arrivare poi a Morgano. Proseguendo nella Provincia di Padova, da Trebaseleghe si arriva a Levada, frazione di Piombino Dese, dove si incontra la splendida costruzione della Villa Marcello, un edificio del Cinquecento appartenuto a una importante famiglia patrizia. Da questa sono usciti un Doge e il musicista Benedetto Marcello, fondatore del Conservatorio di Venezia. In centro a Piombino Dese c’è invece una Villa del Palladio: Villa Cornaro, impreziosita da affreschi.
Gli ultimi chilometri del tratto padovano della ciclabile passano per Piazzola sul Brenta. Qui Villa Contarini è una tappa irrinunciabile. Tra le più grandi ville venete ha una storia che inizia nel Mille per continuare fino ai giorni nostri. Oggi è teatro di concerti ed eventi di grande respiro culturale. Il tratto percorribile oggi termina a Bevadoro di Campodoro. Starà alla Provincia di Vicenza e di Verona provvedere al completamento di quella che potrebbe diventare la ciclabile più lunga e famosa d’Italia.
Inoltre sarà possibile osservare villa Marcello, il gran bosco dei Fontanassi, dove sono situate buona parte delle risorgive del Sile, la Rotonda di Badoere e molto altro.
La Rotonda di Badoere è una delle barchesse più famose del Veneto, la sua particolarità sta sia nella sua grandiosità che nella sua struttura fatta per ospitare una serie di botteghe su un semicerchio e abitazioni sull’altro, con una grande piazza per il mercato; sulla piazza si affaccia la chiesa e un palazzo dominicale, ora sede municipale. La grande costruzione si presenta strutturalmente come un lungo porticato semicircolare, formato da quarantuno arcate. Questa stupenda piazza ha trovato origine presumibilmente alla fine del Seicento; infatti fin dal 1566 la nobile famiglia veneziana dei Badoere vantava numerose proprietà terriere nella zona.
Comprendeva in origine due grandi barchesse a doppio semicerchio e a 300 metri ad ovest la villa padronale andata distrutta da un incendio nel 1920 durante un tumulto contadino.
La sua creazione lo si deve ai Badoer, famiglia patrizia veneziana proprietaria del terreno dove la Rotonda sorse (detto Zeruol di Sopra), su progetto eseguito, sembra, dalla scuola del Massari. I Badoer eressero la chiesetta (1645) dedicata a San Antonio da Padova e la Rotonda con l’intento di ospitare il mercato settimanale del lunedì che la Serenissima Repubblica autorizzò nel 1689 al suo nobile Angelo Badoer. Originale soprattutto la barchessa di ponente costituita da 41 arcate corrispondenti ad altrettante botteghe di artigiani e mercanti, queste, sistemate sotto i portici, avevano un ingresso posto all’interno della Rotonda e un balcone apribile a ribalta verso l’alto che fungeva da vetrina e che il recente restauro ha voluto valorizzare. Il linguaggio scelto per la Rotonda e’ quello di un nobile ed elegante classicismo, con cui si intese fornire un luogo adatto ed elegante all’importante attivita’ del mercato, ad un luogo di scambio e di incontro.
I Fontanassi del Sile
Cosa sono i "Fontanassi"? Si racconta che acque pluviali provenienti dalle montagne e rami sotterranei del Fiume Piave scorrano nel sottosuolo particolarmente permeabile di questa regione, fino a Casacorba. In questa località, caratterizzata da una superficie di torba, tali acque risorgono dal sottosuolo spontaneamente, dando così vita al percorso fluviale del Sile. Le risorgive più grandi e più antiche, quelle "dea coa longa" e del prete", sono in una zona del parco raggiungibile solo se attrezzati con calzature che consentono di camminare, nella vasta boscaglia che li circonda su un suolo composto prevalentemente da "torba". A vederle sembrano larghe pozze d'acqua. Osservandole meglio in tali pozze s'intravedono; sia sul fondo sia sulle rive laterali, delle bollicine d'acqua che salgono verso la superficie e, in uno spazio ridottissimo danno luogo al corso del Sile. Per i più, che preferiscono una passeggiata domenicale senza particolari difficoltà, segnaliamo il percorso denominato "La Porta dell'Acqua" a Casacorba di Vedelago - Via Santa Brigida, che consente di seguire un affascinante tratto dei rami nascenti del Sile; e dove sono ben visibili alcune polle risorgive.
Rientro ai camper e notte sul posto.
30/04 Domenica mattina percorreremo la ciclabile verso sud-est abbracciando definitivamente il corso del Sile. Attraversando Treviso troveremo il tempo di una visita al centro storico godendo di una elegante pausa caffè in qualche locale tipico.
Quindi proseguiamo la nostra ciclata lungo gli argini del Sile fino a raggiungere Casale sul Sile per poi rientrare ai camper. Il rientro ai camper potrà essere con bus privato nel caso il numero dei partecipanti giustifichi la spesa che non è compresa nel badget dell'uscita. Altrimenti troveremo una alternativa. Notte a Casale sul Sile.
La ciclabile a Casale sul Sile
01/05 lunedi mattina si riparte in direzione Portegrandi. Il Sile su questo tracciato aumenta la sua portata mentre si avvicina al mare. I panorami sono piu ampi nella verde campagna veneta.
Giunti a Portegrandi potremo osservare la laguna da vicino in quella che era l'antica foce del fiume. Qui il Sile fiancheggia la laguna veneta ma non sfocia direttamente, se non in caso di piena. I veneziani secoli fa hanno deviato il corso del Sile e fatto sfociare tra il lido di Jesolo e il Cavallino. Questo per non intasare i canali navigabili della laguna con i detriti portati dal fiume.
Pranzo al sacco.
Pomeriggio prima del rientro faremo quattro passi sull'argine del Sile che guarda la laguna, qui l'ambiente è ricco di vegetazione e di animali selvatici, soprattutto uccelli colorati. Se siamo fortunati potremo osservarne qualcuno. in foto vediamo il lido di Jesolo in lontananza e i fenicotteri rosa che pascolano tranquillamente sulle acque limacciose della laguna.
Quindi rientro ai camper con il bus se possibile, altrimenti troveremo un'alternativa.
Fine gita. Saluti e baci. Arrivederci alla prossima.
Luigi
Il programma è realizzabile con qualsiasi numero di equipaggi.
Fiume Sile: dalle sorgenti alla foce in bici
28 aprile - 1° maggio 2017
scheda di adesione, fai copia/incolla, compila e inoltra via mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Nei costi dell'iscrizione sono compresi:
parcheggio, ingresso e visita guidata oasi di Cervara, accompagnatori nei percorsi ciclabili e rimborso spese organizzatori
Chiediamo di iscriverci alla manifestazione in oggetto, organizzata da Canaletto ASD associazione sportiva dilettantistica. Abbiamo letto tutte le informazioni e possediamo quanto di seguito elencato:
Equipaggio di:(nome, cognome)..............targa del mezzo ......... indirizzo.................citta'.......................tel .................. mail ...............................
Altri partecipanti:(nome, cognome età)..................................
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I punti sosta sono selezionati dagli organizzatori valutando la logistica del sito in cui sono ubicati e seguono determinate priorità per agevolare:
la sosta del gruppo con relativi partecipanti e mezzi,
la realizzazione delle escursioni a piedi, in bici o altro,
l'eventuale spostamento dei partecipanti con l'uso dei mezzi pubblici,
rendere il più possibile fluide e tranquille le varie attività ricreative e motorie.
Quando usiamo il termine "campeggio" comprendiamo tutti i siti provvisti di regolare permesso stagionale adibito alla sosta diurna e notturna di persone e mezzi.
Chiameremo parcheggi o aree di sosta, i siti provvisti di permesso temporaneo (non oltre le 48 ore).
Durante le uscite, il programma deve essere rispettato per ovvie ragioni organizzative e associative.
Eventuali richieste di variazione del programma e/o dei punti sosta, va inoltrata al referente dell'uscita, il quale, se lo ritiene opportuno, convoca tutti i partecipanti riuniti in unica assemblea e mette ai voti la richiesta. Con il consenso totale degli iscritti, si potrà procedere alla eventuale variazione, altrimenti la richiesta non sarà considerata.
Se l'eventuale variazione del programma comporta aggravi di spesa a carico dell'associazione, si dovrà procedere al reintegro dei costi da parte dei partecipanti nei confronti del club che si impegna a realizzare (se fattibile) l'eventuale variazione.
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Informazioni per chi desidera iscriversi alle uscite:
I costi delle escursioni sono indicativi finchè è esposto il programma di massima. Solo dopo la completa stesura del programma definitivo si conoscerà il costo reale dell'iniziativa, che se necessario verrà aggiornato.
Alle persone iscritte e confermate via mail, verranno inoltrate le coordinate bancarie per l'acconto e prenotati i servizi richiesti.
(delibera di riunione di consiglio del 08/11/2011) Iscrizioni alle gite, regolamento: L'acconto versato non puo' essere restituito. In caso di annullamento o rinvio dell'uscita da parte del club o degli ospitanti, l'acconto potrà essere restituito con queste modalità :
- 100% se viene rivalutato in una successiva uscita, anche di destinazione diversa ma organizzata dal "Canaletto"
- 50% se viene richiesta la restituzione del danaro già versato.
Alle persone iscritte e confermate con acconto, verranno prenotati i servizi nominati. Prima della partenza sarà fornito via mail il punto d'incontro. Il programma definitivo sarà consegnato sul posto al momento della regolarizzazione equipaggi.
L'annullamento dell'iscrizione sarà possibile in caso di impedimenti gravi e giustificati, fino al giorno....... Dopo tale termine il club non potrà esercitare modifiche sulle prenotazioni, percio' l'equipaggio iscritto sarà consapevole di dover rimborsare la propria quota relativa agli impegni presi dal club nei confronti di terzi.
In caso di recesso di uno o più equipaggi, subito prima e dopo l'inizio gita, non sarà possibile alcun rimborso.
Il presente regolamento e tutte le informazioni fin qui contenute sono automaticamente accettate con il versamento dell'acconto
Il club, il direttivo e tutti i volontari che si sono resi utili declinano ogni responsabilita' per eventuali danni occorsi a persone, mezzi e animali derivanti dalle attivita' organizzate. Ogni socio deve farsi carico del proprio operato nel pieno rispetto di persone, ambiente e realta' visitate. Il programma e i costi possono subire modifiche.
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Luigi
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